martedì 26 ottobre 2010

COME FARE PER NON PAGARE L'ESTINZIONE DEL MUTUO

Grazie alle nuove leggi introdotte negli ultimi anni, estinguere un mutuo prima della sua scadenza naturale, no è più proibitivo come in passato. Infatti oggi è possibile farlo in maniera del tutto gratuita (valido anche per le estinzioni parziali di capitale residuo) o, comunque, applicando penali significativamente ridotte rispetto a quanto veniva applicato precedentemente.
Alcuni cenni del DECRETO BERSANI PER I NUOVI MUTUI:
per i mutui di nuova erogazione non è necessario pagare alcuna penale per l’estinzione anticipata parziale o totale del debito residuo; ovvero, chiunque abbia sottoscritto un mutuo nel periodo successivo all’introduzione di tale decreto, non dovrà pagare alcuna "commissione penale" per estinguere il rapporto di mutuo anticipatamente rispetto alla naturale scadenza. Questo si applica anche nei casi di estinzione parziale del capitale residuo, in questo modo si può ridurre il costo mensile della rata, o accorciare la durata residua.
E PER I VECCHI MUTUI?
Anche per i vecchi mutui il Decreto Bersani ha portato interessanti novità, ha inserito il concetto di "equità" per le commissioni percepite dalle banche per le estinzioni anticipate sia totali che parziali. Questo concetto di "eque" commissioni ha contratto notevolmente le penali rispetto a quanto originariamente previsto, rendendo in questo modo conveniente estinguere il mutuo anche se in corso di ammortamento.
COME CHIEDERE L’ESTINZIONE ANTICIPATA
Cosa dobbiamo fare quindi per estinguere il mutuo?
- inizialmente si richiedono i conteggi per l’estinzione anticipata del mutuo alla propria banca, generalmente nella filiale dove intratteniamo i rapporti;
- l’estinzione anticipata sarà gratuita nei casi di cui già trattato precedentemente;
- la banca calcolerà l’esatto importo da rendere per estinguere definitivamente il debitio (capitale da restituire, dietimi e eventuali spese minori);
- la banca addebiterà sul conto del mutuatario l’importo preciso da corrispondere, rilasciando la documentazione comprovante il completo pagamento del mutuo e l'estinzione dello stesso.

venerdì 15 ottobre 2010

MA COSA ACCADE ALL'EURIBOR???


E' scattato il campanello d’allarme per tutti gli italiani alle prese con il mutuo a tasso variabile: l’Euribor a 3 mesi, vale a dire il tasso di riferimento dei prestiti di molte famiglie, è a un soffio dallo sfondare il muro dell’1%.
Nelle quotazioni di oggi (15 Ottobre 2010) si è attestato allo 0,99%, il valore più alto di quest'anno e sugli stessi livelli oltre un anno fa. Una crescita attesa, e pensare che solo lo scorso 31 marzo 2010 l’Euribor aveva raggiunto il minimo storico dello 0,63%. L’Euribor a un mese si è fermato allo 0,78%, mentre quello a 6 mesi si è portato all’1,22%, mentre quello a 1 anno è quotato all’1,49%.
Va ricordato che, non solo l’aumento registrato nelle ultime settimane dall'Euribor è stato costante e previsto, perchè ampiamente calcolato dagli esperti, ma anche che i mutuatari possono continuare a dormire sonni tranquilli ancora per un po’, dal momento che il costo del denaro continua a rimanere a livelli minimi, mai registrati in Italia dal dopoguerra.
Dalle prossime riunioni della Banca Centrale Europea non si attendono decisioni di aumenti di tasso (attualmente fissato all’1% e fermo a questo valore dal 7 maggio 2009). Per quanto riguarda l’Euribor, secondo le previsioni, non dovrebbero esserci aumenti almeno per tutto il 2010. Una crescita lenta è, invece, attesa per il 2011, mentre nel corso del 2012 il tasso potrebbe raggiungere il 3%.
Fino ad allora, gli italiani che se lo possono permettere, potrebbe prendere in considerazione la possibilità di investire nel mattone.
Numeri alla mano, per un mutuo variabile di 100 mila euro a venti anni sono richiesti tassi attorno al 2% con rate di poco superiori a 500 euro al mese. Sono invece sufficienti 370 euro se si sceglie un rimborso trentennale.
Capitolo a parte per i mutui a tasso fisso. Anche in questo caso, l’Irs - l’indice di riferimento per i mutui a tasso fisso - è ai minimi. Basta pensare che per un mutuo sempre di centomila euro a 20 anni si arriva circa al 4%, con rata indicativa attorno a 625 euro, mentre per il trentennale si sale di un paio di decimi di punto, con una rata da 500 euro al mese.
(fonte miaeconomia.leonardo)