venerdì 15 ottobre 2010

MA COSA ACCADE ALL'EURIBOR???


E' scattato il campanello d’allarme per tutti gli italiani alle prese con il mutuo a tasso variabile: l’Euribor a 3 mesi, vale a dire il tasso di riferimento dei prestiti di molte famiglie, è a un soffio dallo sfondare il muro dell’1%.
Nelle quotazioni di oggi (15 Ottobre 2010) si è attestato allo 0,99%, il valore più alto di quest'anno e sugli stessi livelli oltre un anno fa. Una crescita attesa, e pensare che solo lo scorso 31 marzo 2010 l’Euribor aveva raggiunto il minimo storico dello 0,63%. L’Euribor a un mese si è fermato allo 0,78%, mentre quello a 6 mesi si è portato all’1,22%, mentre quello a 1 anno è quotato all’1,49%.
Va ricordato che, non solo l’aumento registrato nelle ultime settimane dall'Euribor è stato costante e previsto, perchè ampiamente calcolato dagli esperti, ma anche che i mutuatari possono continuare a dormire sonni tranquilli ancora per un po’, dal momento che il costo del denaro continua a rimanere a livelli minimi, mai registrati in Italia dal dopoguerra.
Dalle prossime riunioni della Banca Centrale Europea non si attendono decisioni di aumenti di tasso (attualmente fissato all’1% e fermo a questo valore dal 7 maggio 2009). Per quanto riguarda l’Euribor, secondo le previsioni, non dovrebbero esserci aumenti almeno per tutto il 2010. Una crescita lenta è, invece, attesa per il 2011, mentre nel corso del 2012 il tasso potrebbe raggiungere il 3%.
Fino ad allora, gli italiani che se lo possono permettere, potrebbe prendere in considerazione la possibilità di investire nel mattone.
Numeri alla mano, per un mutuo variabile di 100 mila euro a venti anni sono richiesti tassi attorno al 2% con rate di poco superiori a 500 euro al mese. Sono invece sufficienti 370 euro se si sceglie un rimborso trentennale.
Capitolo a parte per i mutui a tasso fisso. Anche in questo caso, l’Irs - l’indice di riferimento per i mutui a tasso fisso - è ai minimi. Basta pensare che per un mutuo sempre di centomila euro a 20 anni si arriva circa al 4%, con rata indicativa attorno a 625 euro, mentre per il trentennale si sale di un paio di decimi di punto, con una rata da 500 euro al mese.
(fonte miaeconomia.leonardo)

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